Armati di roncole, i coraggiosi aprirono un varco alla ricerca del fabbricato che trovarono imploso con parti di muratura e tetto distrutti.

Nonostante ciò, la volontà di realizzare un luogo in cui poter accogliere altri lavoratori in condizione di svantaggio ha convinto sempre più l’attuazione di questa grande impresa.

Nel 2012 si costituisce un vincolo di destinazione d’uso con la proprietà, il quale ha permesso di poter iniziare i lavori di recupero dei terreni e della ristrutturazione del fabbricato.

La fase di pulizia della vegetazione e dei rifiuti trovati sparsi nel territorio, dal taglio delle piante infestanti a quelle che erano cresciute in modo sparso nelle aree che erano deputate alla coltivazione ha occupato un anno e mezzo.

Nel giugno 2015 viene ultimato il fabbricato che ospitò per più di tre anni la famiglia Parolini occupata a gestire il ramo agricolo della cooperativa e ad essere un punto di riferimento per accogliere quei soggetti con esigenza di legami formativi nell’ambito famigliare.

Da quando la cooperativa ha preso in gestione la cascina si è impegnata  (e si impegna tuttora) nell’inserimento di borse lavoro, tirocinanti e assunzioni a tempo determinato con un totale di circa 30 soggetti, alcuni per breve tempo, altri per l’annata agricola.

Nel marzo 2021 quattro giovani ragazzi si avvicinano alla cooperativa interessati a portare avanti il progetto. Chiara Valsecchi, Nicolò Rusconi e Giacomo Lacagnina, assieme al nuovo presidente della cooperativa Francesco Braguti, a luglio 2021 partecipano al bando “Coltivare Valore” di Fondazione Cariplo.

A Dicembre 2021 Cooperativa Solidarietà vince il bando assieme alla partnership con Parco Monte Barro e Cooperativa Eliante. Bando che ha permesso di concretizzare questo grande progetto sociale.